"La scelta del cristiano, allora, non è amare (lo fanno molti, dovunque, sempre,) ma amare come Cristo. Con il suo modo unico di iniziare dagli ultimi, di lasciare le novantanove pecore al sicuro, di arrivare fino ai nemici. Amare come Cristo. Non quanto Cristo, perché nessuno mai amerà quanto Lui. Ma come Lui: con quel sapore, in quella forma, con quello stile” (don Mimmo, vescovo)
In alto i cuori Un proverbio orientale dice: “Se in una notte nera, su una pietra scura, c’è una formica nera: Dio la vede, la distingue e la ama”...
Quanto è bello e quanto fa bene avere questa certezza: Dio mi vede sempre; per Lui sono un volto, un cuore, un nome. Lui mi ama; mi ama nella fatica e nella mia delusione; mi ama nella mia sofferenza e angoscia, e mi solleva su “ali d’aquila”. Fratello e sorella mia in Cristo, in alto il cuore: Dio ti ama ! Cuore mio, non avere paura: gettati nel Signore, Lui non si tirerà da parte così da farti cadere!
Cuore mio, gettati nel Signore senza paura e senza preoccupazioni: Lui ti accoglierà e ti sosterrà, sempre! Guarda il mio cuore, Signore!
Se trema di paura, abbraccialo; se piange, consolalo; se è lontano da Te, cercalo; se ti respinge, correggilo; se sorride, donagli il tuo sorriso. Guarda il mio cuore, Signore, e non smettere mai di amarlo. Oggi mi chiedo: di fronte alla Resurrezione di Gesù chi sono io ?.
Mi riconosco nella fatica della Maddalena, che dubita eppure continua a cercare fedelmente Gesù? Mi ritrovo nei dubbi di Tommaso ? Nella sua professione di fede ? Nel coraggio di Pietro che vince i sensi di colpa e corre a cercare il Maestro ? Mi riconosco nell'amore di Giovanni ? Mi ritrovo negli apostoli di Emmaus, che cambiano dopo l'incontro vero col Signore ? Santa Giornata Il Vangelo di questa domenica racconta la vicenda di san Tommaso.
Ecco come la commenta san Gaudenzio di Brescia, Vescovo: "San Tommaso, dopo la risurrezione di Cristo, fu il solo a desiderare e il solo a ottenere di toccare le membra di Cristo con mani certo curiose, ma sicuramente degne. Veniva infatti da un ardente desiderio, non dall’incredulità, che dicesse ai suoi condiscepoli, i quali avevano veduto il Signore in sua assenza: Se non vedrò e toccherò, non crederò. Era effettivamente molto timoroso di non godere pure con gli occhi, colui che credeva nel cuore; di essere privato della visione di quella luce, dalla quale gli altri apostoli si gloriavano di essere stati illuminati". Siamo anche noi, come l'apostolo Tommaso, desiderosi di incontrarci col Signore? Di stare con lui nella preghiera e nell'Eucarestia? Abbiamo il desiderio di Dio? Santa domenica della Divina Misericordia! In alto i cuori! dd "Gesù opera, la sua Parola opera, nel nostro cercare, nelle nostre domande, nella notte che ci sorprende. Non malediciamo quello che ci piega, ci mette in ginocchio, ma alziamo il capo. La resurrezione di Gesù ce lo ricorda, ci ricorda la nostra dignità di figli amati. Negli occhi di Maria di Magdala sembra annunciata a tutto il mondo la parola della beatitudine, la beatitudine dell’amore di Dio che raggiunge le nostre vite proprio lì dove facciamo più fatica: beati voi poveri, beato chi ha fame e sete di giustizia, beati i miti, gli operatori di pace, beati quelli che piangono, beati coloro che attendono con speranza… beato chi si reca al sepolcro, chi attraversa la notte, chi crede alla parola di una donna che si rialza, chi corre a vedere, chi continua a cercare, chi si affida, a occhi aperti, fiducioso, in questa dolcezza di Dio capace di abbracciarti nell’ora più buia e difficile, capace di fare Eucaristia aprendo le nostre case alla speranza. Ti trae a sé con il suo amore, ti risolleva da terra, si china su di te, aiutandoti a fare memoria di tutte le volte che lo ha già fatto. Forse, Signore nemmeno noi avevamo ancora compreso. Siamo mendicanti di speranza e di luce". (Don Mimmo, vescovo).
Santa giornata e sempre in alto i cuori! dd Ricordo, questa sera, ore 18, dalla Basilica (a porte chiuse) momento di ascolto della Parola e Adorazione Eucaristica; si può seguire dal sito basilicasantamariaassuntacamogli.weebly.com o dalla Pagina Facebook della parrocchia. "C’è un passo del libro di Neemia che ci aiuterà oggi in questa riflessione sulla gioia. Il popolo tornato a Gerusalemme ha ritrovato il libro della legge, è stato scoperto di nuovo - perché loro sapevano la legge a memoria, il libro della legge non lo trovavano - grande festa e tutto il popolo si riunì per ascoltare il sacerdote Esdra che leggeva il libro della legge. Il popolo commosso piangeva, piangeva di gioia perché aveva trovato proprio il libro della legge e piangeva, era gioioso, il pianto… Alla fine quando il sacerdote Esdra finì, Neemia disse al popolo: “State tranquilli, adesso non piangete più, conservate la gioia, perché la gioia nel Signore è la vostra forza” (cfr Ne 8,1-12). Questa parola del libro di Neemia ci aiuterà oggi. La grande forza che noi abbiamo per trasformare, per predicare il Vangelo, per andare avanti come testimoni di vita è la gioia del Signore che è frutto dello Spirito Santo, e oggi chiediamo a Lui di concederci questo frutto" (papa Francesco 16/04/2020)
Santa giornata! In alto i cuor! dd Allora apri’ loro la mente per comprendere le Scritture Lc 24,35-48
"Gesù risorto si rende presente in mezzo ai Suoi discepoli e con grande pazienza li aiuta a comprendere le Scritture. Egli, che è la Parola di Dio, rende possibile l’intelligenza di ogni parola scaturita dalla bocca del Signore. Allo stesso modo Gesù si comporta con noi: se rimaniamo in ascolto di Lui e della Sua parola, ogni parola della Scrittura si apre alla nostra comprensione. E quando ci diventa familiare la parola della Scrittura allora si illumina anche la nostra vita, il significato delle nostre giornate e di ogni avvenimento da noi vissuto. Chiediamo la grazia di rivivere l’esperienza dei discepoli, così che la nostra mente possa comprendere le Scritture e, insieme, la scrittura di quel libro stupendo che è la nostra vita" (don Guido M). Santa giornata e in alto i cuori! dd “La Galilea era la regione più lontana da dove si trovavano, da Gerusalemme. E non solo geograficamente: la Galilea era il luogo più distante dalla sacralità della Città santa. Era una zona popolata da genti diverse che praticavano vari culti: era la «Galilea delle genti» (Mt 4,15). Gesù invia lì, chiede di ripartire da lì. Che cosa ci dice questo? Che l’annuncio di speranza non va confinato nei nostri recinti sacri, ma va portato a tutti. Perché tutti hanno bisogno di essere rincuorati e, se non lo facciamo noi, che abbiamo toccato con mano «il Verbo della vita» (1 Gv 1,1), chi lo farà? Che bello essere cristiani che consolano, che portano i pesi degli altri, che incoraggiano: annunciatori di vita in tempo di morte! In ogni Galilea, in ogni regione di quell’umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene, perché tutti siamo fratelli e sorelle, portiamo il canto della vita! (...). Le donne, alla fine, «abbracciarono i piedi» di Gesù (Mt 28,9), quei piedi che per venirci incontro avevano fatto un lungo cammino, fino ad entrare e uscire dalla tomba. Abbracciarono i piedi che avevano calpestato la morte e aperto la via della speranza. Noi, pellegrini in cerca di speranza, oggi ci stringiamo a Te, Gesù Risorto. Voltiamo le spalle alla morte e apriamo i cuori a Te, che sei la Vita”. (Papa Francesco, omelia Veglia Pasquale2020)
In alto i cuori! Santa giornata dd |