In quel tempo Gesù disse, che ve ne pare? Un uomo aveva due figli... Mt 21,28-32
Gesù oggi con la parabola dei due figli ci invita a guardare il nostro cuore, i nostri SÌ e i nostri NO. I due figli rappresentano il nostro CUORE, che spesso rischia di essere diviso tra una parte buona e una non buona, tra una parte costante e coerente e una incostante e incoerente. Queste divisioni del cuore litigano fra loro e portano non pace in noi. Chiediamo,ogni giorno al Signore che unifichi il nostro cuore; lo facciamo con le parole del Salmo responsoriale Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza: io spero in te Sal 24. Guardiamo il nostro SÌ a Dio. Figlio va oggi. a lavorare nella mia vigna, ed egli rispose: SÌ Signore, ma non vi andò I miei SÌ a Dio sono solo parole, che porta via il vento, o sono fatti di azioni concrete evangeliche che mostrano che Dio abita la mia vita? E', la mia, una fede "bla bla bla" o sto collaborando Dio per convertire il mio cuore? Guardiamo il nostro NO a Dio. Figlio va oggi. a lavorare nella mia vigna, ed egli rispose: Non ne ho voglia, ma poi si pentì e ci andò. Si pentì. Si converte, trasforma il suo modo di vedere il Padre. Mi chiedo: il mio NO è aperto alla conversione? Credo che ho sempre, dopo un errore, la possibilità di ricredermi e di ricostruire? Credo che non sono incatenato ai miei errori, che non sono il mio errore? Hanno compiuto la volontà del Padre. Qual'è questa volontà del Padre? Dio non vuole dei servi obbedienti, che lo considerano un burattinaio, o che fanno le cose per paura di punizioni o per cercare meriti. Dio vuole che noi siamo e viviamo come suoi figli. Come ci esorta san Paolo, nella seconda lettura, dobbiamo avere in noi gli stessi sentimenti di Gesù, Fil 2,1-11 che ha condiviso il Cielo con noi. Questa è la volontà di Dio: che ci accorgiamo che Gesù è sceso dal Cielo per rendere Cielo e di Cielo il mio cuore! E bellissima questa volontà su noi!!! I peccatori e le prostitute vi passeranno avanti nel Regni dei Cieli. Mi immagino la faccia dei farisei e scribi, mentre Gesù diceva a loro queste cose; loro che si credevano giusti, che pensavano di non sbagliare mai, erano gli altri a sbagliare, non si mettevano mai in discussione (quanti farisei ci sono ancora oggi!). Gesù dice: "vedete le prostitute e i peccatori si sono lasciati amare da Dio, hanno ammesso e riconosciuto il loro peccato, hn chiesto perdono, si sono rimboccati le maniche e hanno cercato di migliorare". Oggi mi chiedo: qual'è la qualità del mio SI a Dio? E' solo fiato o è concretezza di vita evangelica? Il mio No include il pentimento? O rimango caduto? Sono il Fariseo giusto o il peccatore in cammino verso il Regno dei Cieli? “Ieri sera stavo distribuendo l'eucarestia, durante la messa solenne, quando si è presentato un papà con la figlioletta in braccio. Il Corpo di Cristo. Amen. E gli ho fatto la comunione. La bambina allora, che osservava con occhi colmi di stupore, si è rivolta a suo padre e gli ha chiesto: «È buona?». Sono rimasto letteralmente bruciato da quell'interrogativo. A tal punto, che mi son dovuto fermare. Poi, con la pisside in mano, mi son fatto largo fra la gente, ho raggiunto quel signore che si era già allontanato, e ho sentito il bisogno di dare un bacio alla sua bambina. Quella domanda mi è parsa splendida.(...)
Certo è che, se quella bambina avesse potuto capirmi e io mi fossi sentito meno indegno di accreditarmi certi meriti, avrei risposto per conto del suo papà, rimasto muto, e avrei voluto dirle: «Si che è buona l'eucarestia. Cosi come è buona la sua Parola. Cosi come è buona la sua amicizia. Cosi come è buona la sua croce. Te lo dico io che non posso più resistere senza quell'ostia. Che non so più fare a meno della sua Parola di vita eterna. Che sperimento la sua amicizia, sia nel gaudio di quando Lui mi è accanto, come nella nostalgia quando mi manca. Te lo dico io che ho una croce leggera sul petto, e una pesante sulle spalle. Quest'ultima, però, da quando ho capito che è una scheggia di quella portata da Lui, da simbolo delle mie sconfitte, si è tramutata in fontana di speranza. Per me e per gli altri. Parola di uomo! (don Tonino Bello). È buona l’Eucaristia? Come rispondiamo ? Santa giornata Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. Qo 3,1
Il Qoelet, stamattina, ci pone alcune domande : So accogliere il mistero della mia vita? Accetto, della mia vita, i tempi, gli insuccessi, gli incedenti e i fallimenti ? Accetto le gioie e i successi? Accolgo o Subisco la vita? Vivo con fiducia in Dio e con coraggio o mi lascio vivere dagli eventi ? Santa giornata Vanità delle Vanità, die Qoelet, vanità delle vanità, tutto è vanità Qo !,1-11
Iniziamo, nel ciclo feriale della Messa, la lettura del libro Qoelet. Fa parte della raccolta biblica dei libri sapienziali. E' una raccolta antologica di detti. Sono testi vari, che non permettono una interpretazione omogenea, ma vanno presi e spiegati singolarmente. Qoelet in ebraico è participio femminile di qehal= Assemblea/circolo culturale. Il problema centrale di questo libro è il perchè delle cose. inizia con questa frase celebre, che potremmo tradurre cosi: Un immenso vuoto, dice Qoelet, un immenso vuoto, tutto è un immenso vuoto Quando la vita è incentrata su se stessi e sull'ipocrisia è tutto un immenso vuoto. Le persone egoiste e ipocrite hanno un immenso vuoto nel cuore e lasciano vuoto il cuore di chi le incontra! Quando nel cuore c'è Dio; Lui porta un modo nuovo di vedere, di vivere e di far vivere, che rende piena di significato la vita! Nel mio cuore c'è un immenso vuoto o c'è Dio? Santa giornata Signore Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia:
tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e abusi del nome del mio Dio. Prov 30,5-9 Diciamo con sant'Agostino: “Signore rendimi una sorgente del tuo amore e non un forziere. La mia preoccupazione non sia di ammassare, ma di lasciare attingere! “(cfr Disc, 101,6). Lascio agli altri di attingere al Vangelo che c'è nel mio cuore? Santa giornata Pr 21,1-6.10-13
“Il cuore del re è un corso d’acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole.” Consegnate il vostro cuore al Signore e permettetegli di dirigerlo secondo la sua volontà! Pensate questa cosa bellissima : il vostro cuore nelle mani di Dio e lasciare che Lui lo diriga secondo il suo cuore e il suo Amore .... Vi posso dire che quando mi accade è la mia vera felicità ... quando riesco a lasciare che Dio diriga il mio cuore e ad essere un dono del suo Amore , beh vi assicuro è un dono grande per me! Santa giornata Oggi celebriamo la festa di San Matteo. Il suo Vangelo è il catechismo del Regno di Dio. Ci aiuta a diventare cittadini in terra del Regno del Cielo... Nel grande discorso della montagna (Cap 5-7) troviamo lo stile del discepolo del Regno. Amici convertiamoci, mettiamoci pure tutta la vita , ma convertiamoci o meglio lasciamoci commuovere e toccare il cuore dall’amore di Dio. Non possiamo rimanere indifferenti al nostro Dio, misericordioso e tenero, che si è innamorato di ciascuno di noi! Vi auguro una Santa giornata e pregate sempre per me, Xè nonostante la fragilità della mia salute (piccoli, x fortuna, acciacchi ) possa servirvi!
Vi voglio bene ! Per me, infatti, vivere è Cristo”.
Questa lettera, che Paolo scrive ai cristiani di Filippi, è una lettera scritta col cuore; è un pensare a voce alta. Paolo fa un pensiero e, mentre pensa a voce alta, scrive il contenuto del pensiero. Cerco di spiegarmi. Mentre scrive questa lettera, l’apostolo si trova in carcere a Efeso. Non sa se vivrà o se morirà, non sa se la fine di questo carcere sarà la liberazione o se sarà la morte. Poi Paolo verrà liberato, (Paolo vivrà ancora dieci anni, Paolo morirà più avanti a Roma, ) ma adesso non sa che destino avrà la sua vita. Allora fa questa riflessione e dice: “Davanti a me ho due strade. Una è la morte, che a pensarci bene è un guadagno perché vado da Gesù e starò con Lui, questo Gesù che io amo, che ha riempito il mio cuore di bene, e stare con Lui per l’eternità mi fa piacere, sono contento. Ma dall’altra parte ho voi, e pensa alle tante comunità cristiane, e so che anche a voi sono di aiuto, so che il mio lavoro in mezzo a voi può servire ancora al Signore, so di potere, nel mio piccolo, fare ancora qualcosa di bene. Allora io non so cosa scegliere, non so se scegliere la morte o se scegliere la vita. Faccia Lui. Qualunque cosa Dio sceglierà, per me va bene, perché per me vivere è Cristo. La mia vita è nelle sue mani, e quindi qualunque cosa Cristo sceglierà per me va bene”. Il vivere è Cristo per noi, quando mettiamo, totalmente, la nostra vita nelle sue mani! E' cosi? santa domenica “E’ questo che fa dolore al cuore di Gesù Cristo, questa storia di infedeltà, questa storia di non riconoscere le carezze di Dio, l’amore di Dio, di un Dio innamorato che ti cerca, cerca che anche tu sei felice. Questo dramma non è accaduto soltanto nella storia e finito con Gesù. E’ il dramma di tutti i giorni. E’ anche il dramma mio. Può dire ognuno di noi: ‘Io so riconoscere il tempo nel quale sono stato visitato? Mi visita Dio?’. Ognuno di noi può cadere nello stesso peccato del popolo di Israele, nello stesso peccato di Gerusalemme: non riconoscere il tempo nel quale siamo stati visitati. E ogni giorno il Signore ci fa visita, ogni giorno bussa alla nostra porta. Ho sentito qualche invito, qualche ispirazione per seguirlo più da vicino, per fare un’opera di carità, per pregare un po’ di più? Non so, tante cose alle quale il Signore ci invita ogni giorno per incontrarsi con noi. “(Papa Francesco Santa Marta, 17 novembre 2016)
Santa giornata Spesso qualcuno si chiede: "Perchè io devo perdonare? Tutto sommato ho ragione, io sono dalla parte del giusto e l'altra persona dalla parte dell'errore; ho ragione io. basta sto sul mio!" Perchè perdonare? La risposta è molto semplice: perchè Dio perdona. Noi siamo chiamati a perdonare, cari fratelli e sorelle, solo perchè Dio perdona, non perchè siamo bravi o meno bravi, generosi o non generosi, ma perchè Dio perdona e noi crediamo in questo Dio. Qui sta la bellezza della vita cristiana: il credere in un Dio che è misericordia, che perdona e ogni volta ci dice: "Coraggio! Avanti! Avanti! La bellezza della vita cristiana è più importante delle cadute che tu puoi fare. La bellezza della vita cristiana è più coinvolgente e più vera delle cadute, degli sbagli, dei peccati e degli errori che puoi fare". Noi crediamo tante volte più al nostro peccato che alla bontà e alla misericordia del Signore" (Vescovo Marco Tasca, omelia Domenica 13 settembre 2020 )
Santa giornata |