VI RIPORTO L'OMELIA/RACCONTO CHE HO TENUTO IERI SERA NELLA MESSA DELLE NOTTE
24 dicembre 2020 omelia S. Messa nella notte di Natale Buona sera. Mi presento, sono L’INCANTATO. Sono una statuina del presepe. Di mestiere faccio il pastore e sono l’unico che, alla grotta di Betlemme non porta nulla. Sto davanti al bambino Gesù con la bocca spalancata e gli occhi sorpresi e meravigliati. Il mio mondo è da sempre il presepe. Lì c’è Maria, ragazza adolescente che si dona a Dio e si fida totalmente della sua Parola. C’è Giuseppe, il falegname di Nazareth, paziente, fedele, aperto all’irrazionalità del sogno di Dio e ne diventa il custode e realizzatore. Poi c’è la stella, il canto degli angeli e tanta gente che si muove verso la mangiatoia. In questi anni di presepio mi sono sempre chiesto: “Fuori da qui, cosa ci sarà?”. Quest’anno, allora, ho deciso di uscire dallo scatolone e, invece di recarmi nel presepe, mi sono buttato nel vostro mondo, sulle vostre strade. La prima impressione che ho avuto è questa: parlare a voi di stupore e meraviglia è un impresa titanica. Siete diventati una società produttiva e concreta, con piedi per terra e testa bassa, dove per meravigliarvi, incantarvi e stupirvi non avete più tempo. Forse non sapete nemmeno più come si fa. Tra l’altro ho notato che persino i bambini, oggi nel 2020, faticano a nutrire sogni, a giocare con un po’ di fantasia e a stupirsi, a meno che non sia memorizzata sul cellulare. Passeggiando per le vostre strade incontro TRISTEZZA con sua sorella PAURA e il loro fratello SCONFORTO. Escono dalle case, scendono in strada, vanno nelle corsie degli ospedali, nelle aule scolastiche e nei posti di lavoro. Natale arriva in un momento duro e difficile. Si fermano, mi guardano silenziose, e seccamente mi dicono: “Che centra il tuo Natale col nostro dolore?”. E proseguono la loro strada, con la bocca chiusa e gli occhi bassi, convinte che nulla abbia più senso oramai. Mentre le guardo allontanarsi, vedo passare, davanti a me, come una freccia, signorina FRENESIA. Io, abituato a stare sempre fermo, mi spavento davanti alla sua corsa. Frenesia mi sembra un abituè del vostro mondo. Corre veloce e non si accorge di niente e di nessuno. Lei deve preparare, organizzare, fare, disfare, produrre, comprare, competere e inseguire. Corre di qua e di la. Non sta ferma un attimo. Io sono convinto che quando, Frenesia, arriva alla sera, non sa nemmeno cosa ha fatto o chi ha incontrato durante la giornata. Provo a dirle: “Frenesia perché non ti fermi un attimo e ti chiedi dove stai andando?”…. ma è troppo veloce e non mi sente. Sono stanco. Devo dire che, girando nel vostro mondo, rimango sempre l’Incantato, ma, ora, il mio stupore è qualcosa di attonito e di inquieto. Mi siedo, n piazza, vicino all’albero di Natale. Sono circondato da tante luci e vedo, d’un tratto, passare davanti a me signora ABITUDINE. Ha il volto annoiato. Ha svuotato di senso il Natale. Non sa quando l’ha fatto o perché, ma le è capitato, e a un certo momento il Natale si è presentato a lei vuoto di significato. Cosa ha fatto? Ha provato a riempirlo. Di cosa? Di luci, immagini, regali, panettoni e brindisi ma il Natale è rimasto vuoto. Ogni anno, per Abitudine, Natale viene se ne va e se ne aspetta un’altro. Vedendovi mi viene nostalgia della mia Betlemme. Vedo che vi manca l’Essenziale, lo stupore, il silenzio, l’esserci per…. Vi manca la speranza e la fiducia. So che non posso donarveli io, ma vi porto dove io li ho trovati: alla grotta di Betlemme. Lì io ho incontrato l’Amore di Dio! Venite con me, TRISTEZZA, PAURA E SCONFORTO, mettete le vostre lacrime, il vostro dolore nel cuore di Gesù e sorgeranno in voi la Sua speranza, il Suo coraggio, la Sua forza! Vieni con me signorina FRENESIA. Sono convinto, che lì davanti al Bambino di Betlemme, potrai finalmente fermarti e ritrovare il senso dello stupore e della contemplazione. ABITUDINE vieni anche tu! Davanti a Dio riempirai il tuo vuoto. Comprenderai la bellezza della fragilità, dell’umiltà e del dono gratuito: questo è l’unico Natale di Gesù! Venite con me tutti voi. Sopra la Capanna ci sono degli ANGELI. Vi invito a pensare, stanotte, a tutti gli “angeli della terra” presenti nella vostra vita. Persone che camminano la vita. Angeli imperfetti e senza ali, m concreti nell’amare. Angeli fragili, con le stesse paure e altro dolore, ma che vi stanno accanto e vi scaldano il cuore. Angeli capaci di ascoltare, piangere, sorridere e stare in silenzio. Angeli umani di vera umanità! Che bello poter essere tutti angeli di terra così Vi auguro un Natale coraggioso dell’Amore di Dio. vi abbraccio e vi voglio bene Vostro l’Incantato Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi . Gv 1,1-18
Verbo di Dio, non ti chiediamo altro se non la docilità al tuo progetto di salvezza. Non vogliamo contemplare altro che te, Bambino in una mangiatoia, capace di dare nuovi lineamenti alla nostra umanità e di rinnovare nei nostri cuori l’amore per una vita vissuta in Grazia di Dio e sui passi del Vangelo. Oggi, Bambino Gesù sei il nostro futuro perché sei la nostra salvezza ! Un santo Natale Ecco io manderò un mio messaggero a preparar la via davanti a me. Ml 3,1-4.23-24
“Si tratta di capire di quale tipo è la nostra forza è la nostra vittoria nel periodo presente della storia di questo mondo (...) Per imparare ancora una volta ad amare e a servire come Lui ha amato e servito e ritrovare quella semplicità e scioltezza con cui la Chiesa degli apostoli, piccolo gruppo insignificante , ha affrontato il colosso della cultura del proprio tempo senza complessi, affidandosi alla forza e alla gioia del Vangelo” (card Martini) Santa novena del Natale Maria disse : L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore perché ... Lc 1,46-45
Verbo di Dio,sei tu il bacio con cui il Padre visita la nostra umanità e ci introduce nella casa del perdono e della festa . Tu sei abbraccio ricevuto , donaci la gioia e la semplicità di essere, con la nostra presenza, abbraccio offerto che riscatti ogni solitudine e appiani ogni memoria di tristi abbandoni Ora l'amato mio prende a dirmi:«Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. (Ct 2,8-14) “Non basta tirare avanti, aspettare che passi la pandemia, siamo chiamati a correre con perseveranza nella corsa che ci sta davanti tenendo fisso lo sguardo su Gesù. Non basta essere brava gente, ci vogliono santi, uomini e donne che vivono come tutti, ma sono amici di Dio, uomini e donne che non nascondono di essere peccatori, di avere dei difetti, ma che sono in cammino per diventare santi e lo desiderano con tutto il cuore. Non basta andare a Betlemme, si deve andare fino alla città santa, la Gerusalemme nuova. A essere realisti non è che, a Natale, nasce un’altra volta Gesù, ma forse può nascere in noi l’umanità nuova che può farsi carico di scrivere una storia nuova” (M Delpini Arcivescovo di Milano) “Ci vogliono santi “: sono in cammino per diventare santo? Santa novena A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo (Lc 1,26-38)
“Maria non dice subito di sì, la sua risposta passa attraverso il turbamento e la fatica.Mi affascina questo aspetto perché ci svela che Maria si turba, si inquieta, si sgomenta e Luca fotografa abilmente questo snodo decisivo nella vita della giovane Maria lo. Mi piace sottolineare questo passaggio, perché ci ricorda che le richieste di Dio espongono allo sbaraglio, ribaltano, inquietano. Maria si lascia turbare dalla parola dell'angelo, si lascia mettere in discussione. Non risponde subito, di getto, ma rimane in silenzio, si chiede il senso di quel saluto, di quell'invito alla gioia e interroga sul come - e non sul perché - sarà possibile quello che l'angelo le chiede. Tutto questo è importantissimo anche per noi. Siamo capaci di esporci, di lasciarci turbare dalla Parola, di sperimentare una disponibilità senza tenere tutto sotto controllo, di abbassare le difese e lasciare che la Parola ci apra nuove e insospettabili prospettive? In Questo tempo di attesa la Parola ha potuto trovare uno spazio, un angolo di cuore pronto ad accogliere senza calcoli e senza mappature l'azione imprevedibile dello Spirito?” (Don Roberto S) Santa domenica Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni Lc 1, 11-13
Elisabetta e Zaccaria soffrivano per la mancanza di un figlio ed ecco il miracolo che vince la sterilità. Sembrava impossibile che una donna già avanti negli anni e conclamata sterile potesse generare, ma proprio l'impossibile rivela che l'intervento è di Dio. Nascerà Giovanni, che significa appunto “dono di Dio”. Questo bambino sarà grande al cospetto dell'Altissimo e porterà gioia nel mondo e lungo tutta la storia. L'Amore di Dio vince sulla aridità della mia vita: credo questo? Santa Novena di Natale Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù" Mt 1, 19-21
Natale è vicino. Il Vangelo,oggi, ci pone davanti come esempio di preparazione al grande avvenimento san Giuseppe. Matteo lo scolpisce con una semplice parola: «uomo giusto». Il Giusto, nella spiritualità biblica antico-testamentaria, è l'uomo che si conforma costantemente alla Volontà di Dio, costi quello che costi. Io, che prego spesso il Padre nostro, so cosa significa fare la volontà di Dio? Santa novena di Natale Giovanni il Battista si trova in prigione, nell'impossibilità di avvicinarsi a Gesù per domandargli ciò che gli sta a cuore: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?(7,28).
Facciamo nostra la domanda di Giovanni Battista e chiediamoci : Chi è Gesù per me? Qual è la mia esperienza di lui? Signore Gesù, ti ringrazio per la testimonianza di fede del Battista. Da lui, imparo anch'io a porre con fiducia le domande di fondo che possono aprire il mio cuore ad una conoscenza più intima di te. Vieni Signore! Sono in attesa, sono in ascolto. Santa giornata Amore e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Sl 84,11-12
Mettersi sulla via della pace e della giustizia vuol dire "battersi coraggiosamente" affinché il male non metta radici in noi e intorno a noi. "Diventiamo strumenti della pace che viene dall'alto. Ricordiamo che non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono. Sigilliamo con un gesto di pace tra noi l'impegno per la pace proclamato a più voci. Rechiamo pace ai vicini e ai lontani, alle creature e al creato". (Mons Kurt Koch) santa giornata |